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Sardegna: ancora troppi morti per banali incidenti

Torniamo a parlare di sicurezza in Sardegna.

Le cause di incidente sono quasi sempre dovute ad errori umani, ma le infrastrutture incidono notevolmente, rendendo tragico l’esito di banali uscite di strada che possono essere dovute a imprudenza, a malori o a guasti meccanici.

In Sardegna ogni anno muoiono una ventina di persone a seguito di scivolate in moto o di uscite di strada in auto, anche a bassa velocità, a causa del successivo urto contro ostacoli fissi che vengono installati nei punti stradali meno idonei. Questo purtroppo avviene anche in strade costruite ex novo! Un esempio? Lampioni installati in esterno curva anziché all’interno oppure lampioni posti lungo la circonferenza delle rotonde o nelle aiuole di canalizzazione anziché un’unica torre-faro posta al centro della rotatoria. Altri ostacoli fissi sono i guardrail senza protezione inferiore salvamotociclisti e i muri a spigolo.

È sempre bene ricordare che per i motociclisti l’urto contro un ostacolo fisso è letale già a 30 km/h, mentre per gli automobilisti può diventarlo a 50 km/h, grazie ai dispositivi di sicurezza installati nel veicolo.

Per evitare che a seguito di un urto la cuspide di un guardrail penetri all’interno dell’abitacolo ferendo gli occupanti, o peggio uccidendoli, l’ANAS sta installando sulle proprie strade gli attenuatori d’urto ovvero dei guardrail telescopici dotati di ammortizzatori che deformandosi riescono a frenare un veicolo anche a 110 km/h, salvando la vita degli occupanti.
Questi dispositivi di sicurezza sono realizzati ex novo ed è quindi opportuno installare degli attenuatori che arrivino fino a terra, senza avere paletti scoperti, in modo che essi siano sicuri anche per i motociclisti.

Michele Vacca
Referente per la Sardegna

Venti sardi all’anno muoiono per banali incidenti, servono strade con attenuatori e guard rail salvamotociclisti

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