L’Associazione Motociclisti Incolumi Onlus (AMI) nasce nel 2003 dalle esperienze acquisite negli anni da piloti, medici, ingegneri e avvocati, nei settori dell’istruzione alla guida, della progettazione di strade, della tutela dei diritti degli utenti della strada, della prevenzione e del risk-management (aeronautica, motociclismo e automobilismo agonistico). Ha sede legale a Chianciano Terme (Si). Conta oltre 1000 associati residenti su tutto il territorio nazionale e ha dieci distaccamenti sparsi in varie regioni italiane.


Il suo obiettivo è migliorare la sicurezza stradale dei motociclisti e correggere quelle normative pericolose per la loro incolumità.
Per raggiungere tale obiettivo AMI utilizza il metodo scientifico della medicina (analisi degli incidenti stradali e del danno alla salute da essi provocato per trovare la terapia più appropriata) e dell’ingegneria (studio delle dinamiche degli incidenti stradali, cause di incidenti, cause di lesioni, riserva di sicurezza, crash test, valutazioni bio-meccaniche).

Per divulgare la cultura della prevenzione tra gli utenti della strada, ma anche tra progettisti e amministratori di strade, AMI ha realizzato i volumi “Una Guida per Chi guidae “Una Guida per Chi costruisce stradenonché il Programma TDI – Tecniche di Difesa dagli Incidenti, che permettono soluzioni facilmente realizzabili secondo il principio AMI Forgiving Drive, Forgiving Vehicles, Forgiving Road.

Le ricerche di AMI nel campo della prevenzione (risk-analysis e risk management) avrebbero permesso all’Italia di raggiungere già entro il 2010 l’obiettivo del dimezzamento (-50%) del numero delle vittime da incidenti stradali, come imposto dall’Unione Europea e dall’OMS, con notevole risparmio di vite e denaro pubblico. Un obiettivo importante se si considera che il costo umano ed economico degli incidenti stradali è di 34 miliardi di euro l’anno, l’equivalente di una sostanziosa manovra finanziaria! E se si considera che in Italia, dal 2000 a oggi, nonostante la patente a punti, gli autovelox e il ritiro patente, la riduzione delle vittime della strada è stata deludente (-18%) mentre è aumentato drammaticamente (+32%) il numero di vittime tra i motociclisti.

AMI mette a disposizione il supporto tecnico a utenti della strada, costruttori, amministratori e istituzioni che siano determinati ad affrontare responsabilmente un fenomeno che è la prima causa di morte e di invalidità tra i 14 ed i 40 anni e che nel nostro Paese fa registrare uno dei bilanci più drammatici e inaccettabili.

L’IMPEGNO DI AMI ONLUS PER IL FUTURO

Nei prossimi anni AMI continuerà nel proprio intento attraverso:

– la divulgazione della cultura della prevenzione con la distribuzione del volume “Una Guida per Chi guida” a chi si associa e del volume “Una Guida per Chi costruisce strade” (disponibile on-line in versione “light”, liberamente scaricabile dal sito web) a istituzioni, progettisti e amministratori di strade che ne facciano richiesta affinché adottino soluzioni facilmente realizzabili secondo il principio AMI Forgiving drive, Forgiving vehicles, Forgiving roads

– Ami Riding School che cura l’attività di formazione alla cultura della sicurezza attraverso briefing di guida sicura su strada e in pista (a costo ridotto, solo per copertura spese) con particolare riferimento al consolidamento del concetto di “riserva di sicurezza”, alla base della prevenzione e minimizzazione del rischio

– la distribuzione gratuita ai motociclisti attraverso il sito www.motociclisti- incolumi.com (che registra tra le 3.500 e le 10.000 visite al mese) della documentazione che descrive le principali accortezze per la guida sicura e responsabile

– la partecipazione, con il proprio stand e i propri volontari, a grandi eventi e a manifestazioni fieristiche di importanza nazionale per dimostrare direttamente le buone pratiche di sicurezza stradale

– gli incontri con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado per diffondere la cultura del paraschiena e del casco integrale.

AMI è affiliata all’UNI (Ente Nazionale Italiano di Normazione) e partecipa alle attività della “Commissione Costruzioni stradali e opere civili delle infrastrutture”. La propria attività è orientata a portare il punto di vista degli utenti vulnerabili della strada (essenzialmente motociclisti e ciclisti) all’interno della commissione per far sì che le normative tengano conto di tutti perché la sicurezza di una categoria di utenti non deve essere fonte di rischio per altre categorie.