Sardegna: limiti di velocità, strade pericolose e nuove barriere salva-motociclisti

 

In Sardegna ANAS si sta attivando per migliorare la sicurezza stradale.

Tutti coloro che percorrono le strade quotidianamente sanno molto bene che chi le gestisce (siano essi Comuni, Province o lo Stato) molto spesso si limita ad abbassare i limiti di velocità ogni qual volta avviene un incidente, anziché eliminare le cause di pericolo.

L’ANAS per fortuna va in controtendenza e continua il lavoro di ammodernamento della rete stradale sarda. Questa volta è il turno della SS131 nel tratto della Serrenti-Sanluri, in cui è stato installato anche uno spartitraffico New Jersey, molto più sicuro per i motociclisti. Il tratto stradale è stato classificato come “strada extraurbana principale”, portando così il limite a 110 km/h (ordinanza nr. 61 del 21/06/2017) e impedendo la circolazione a pedoni, ciclisti e trattori. Il nostro referente per la Sardegna, Michele Vacca, segnala l’esigenza di classificare come “strada extraurbana principale” anche altri tratti della SS 131: Cagliari-Monastir, Sassari-Porto Torres e Budoni-Olbia.

In Sardegna la solidarietà porta ad azioni concrete!

Il 23 aprile 2017 a Porto Torres si è tenuto il primo “Memorial Roberto Casu“, dedicato ad un giovane del luogo che ha perso la vita in un incidente stradale. Dopo questo tragico evento amici e familiari hanno costituito l’associazione Arcobaleno, che è riuscita a raccogliere 2500 Euro durante la giornata istituita in ricordo di Roberto. L’associazione ha scelto di devolvere l’intero incasso ad A.M.I. Associazione Motociclisti Incolumi. Noi ringraziamo per il meraviglioso gesto e ci impegniamo ad installare barriere Anas salva-motociclisti!

Donati 2500 Euro ad A.M.I. Associazione Motociclisti Incolumi per l'installazione di guardrail salva-motociclisti.

Donati 2500 Euro ad A.M.I. Associazione Motociclisti Incolumi per l’installazione di guardrail salva-motociclisti. Credits: La Nuova Sardegna.

Come spiega Michele Vacca, referente di A.M.I. per la Sardegna, «prima del nostro intervento era vietato montare strutture migliorative ai guardrail perché ne alteravano la struttura; noi abbiamo partecipato alla scrittura della norma di legge che disciplina la messa in sicurezza dei guardrail».

Aspettando la legge nazionale che renda obbligatoria l’installazione delle barriere salva-motociclisti in tutti i guardrail, noi continuiamo a fare la nostra parte.

Sempre Michele Vacca segnala che la sicurezza sulla SS130 è aumentata notevolmente da quando ANAS ha chiuso molti degli ingressi laterali. Ma ancora troppi accessi di questo tipo portano a gravi incidenti, poiché non esistono corsie di accelerazione/decelerazione. A ciò si aggiungono buche, avvallamenti e guardrail di vecchia concezione. Per questo motivo è importante che ANAS proceda il prima possibile al ripristino del manto stradale e alla realizzazione di opere che rendano la viabilità più sicura.
Noi abbiamo qualche consiglio. La maggior parte degli accessi laterali possono essere eliminati da subito: quelle strade sono interconnesse ad altre strade locali e gli accessi privati si potrebbero raggruppare su strade complanari, mentre, per quando riguarda le realizzazioni ex novo, è opportuno creare delle strutture con corsie di emergenza, installando da subito la così detta “Barriera ANAS“, un guardrail di nuovissima generazione che, arrivando fino a terra, non lascia i paletti scoperti, evitando incidenti letali per i motociclisti.

 

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