La Primavera del Motociclista

Il presidente di AMI, Marco Guidarini, nel libro Una Guida per Chi Guida, acquistabile sul nostro sito, apre una parentesi sulla cosiddetta primavera del motociclista, ovvero il momento in cui noi fanatici ed entusiasti centauri facciamo uscire orgogliosamente le nostre moto dal garage.
Attenzione, però! Ci vuole prudenza e seguire qualche piccolo consiglio può tornare utile per evitare inutili rischi.
Prendiamoci qualche minuto per leggerlo.

AMI…amo la vita. E tu, sei sicuro di essere sicuro?

La primavera del motociclista

Basta un raggio di sole e subito si dimenticano le temperature rigide dell’inverno. Chi ha la moto (e soprattutto chi ha la moto nuova) è impaziente di farsi un tour per i tornanti preferiti.

Se la moto è usata è necessario prima un controllo accurato, eventualmente con il meccanico di fiducia, di asse di sterzo, cuscinetti delle ruote, perno forcellone, trasmissione secondaria (pignone, catena, corona), impianto frenante (dischi, pastiglie, pinze, tubi, liquido dei freni).

Poi: controllo di olio, liquido radiatore, fari e frecce.

Il lavaggio della moto, da effettuare sempre a motore freddo, è una ottima occasione per fare questi controlli.
Per questo è consigliabile il lavaggio a mano.
Sono sconsigliate le idropulitrici ad alta pressione per le parti più delicate, ovvero radiatore, motore, cruscotto e parti in plastica.

Effettuati i controlli, una leggera pressione sullo starter… e la sentiamo “cantare”.
Qualche minuto di riscaldamento da fermo (è il tempo necessario per indossare il paraschiena o un moto airbag, mettersi una giacca tecnica ed allacciarsi il casco) e si può partire con l’accortezza di portare gradualmente il motore, in temperatura ottimale di esercizio (non a calci dal basso verso l’alto!)

Prima di ruotare la manopola del gas si dovrà far mente locale allo stato dei tre fattori:

  1. uomo
  2. macchina
  3. ambiente

Fattore umano

In strada è sempre consigliabile una guida soft (vedi AMI Riding School) anche viaggiando “sportivamente”.

Un buon pilota deve ricercare la fluidità in tutte le manovre (accelerazioni, frenate, movimenti sulla sella, traiettorie) per aumentare sia il piacere di guida che la riserva di sicurezza.

Come in ogni sport, dopo un periodo di scarso addestramento dobbiamo riprendere la sensibilità tattile e propriocettiva, con il freno posteriore, ma, soprattutto, con freno anteriore e manopola del gas (motocross…grande scuola!!!).
Circa i 2/3 delle cadute in moto sono dovute ad una cattiva gestione di gas (brusche aperture/chiusure) e freno anteriore (le “pinzate”!).

Ad un buon pilota dopo un periodo di inattività occorrono almeno 1.000 km per riprendere “feeling” con la propria moto!

Se siete dei buoni piloti rispettate almeno quei 1.000 km!

Se siete consapevoli di non esserlo, rispettatene anche 2 o 3.000.

Controllo

Anche se noi non lo percepiamo, in inverno perdiamo il feeling con la moto perché la utilizziamo più raramente, o per brevi tratti, perciò perdiamo la precisione dei “movimenti grossolani” e soprattutto dei “movimenti fini“.

I “movimenti fini” richiedono giorni di allenamento per raggiungere il livello ottimale di coordinazione in accelerazioni, frenate e curve.
Anche un pianista di professione dopo qualche mese di inattività deve recuperarli, per non fare “stecche” (ma con le stecche non si cade!).

I sette sensi e la coordinazione dei movimenti per il pilotaggio (di un aereo, di una moto o di una automobile) sono complessi e delicati e possono “stararsi” per una influenza, una otite o una insidiosa labirintite e, talvolta, occorrono mesi per un completo recupero.

Eventuali disturbi, soprattutto se della vista, dell’equilibrio o dell’udito, non devono essere sottovalutati, quindi, prima di pilotare una qualsiasi “macchina”, è necessario consultare il medico per accertarne le cause.
Il consiglio è valido anche per ambienti di lavoro con potenziali rischi (ponteggi, macchinari, industria).

Fattore meccanico

Con le basse temperature la moto si può comportare in modo “anomalo” perché il freddo, aumentando la densità dei fluidi, rende le sospensioni più rigide, mentre in certe condizioni andrebbero ammorbidite come sul bagnato, ed i pneumatici, soprattutto quelli più performanti, non entrano in temperatura ottimale per “lavorare” come dovrebbero, quindi possono perdere aderenza (anche senza avvertire!), soprattutto se manopola del gas e freno anteriore vengono usati come l’interruttore della luce “on/off”.

Ricordate che una improvvisa perdita di aderenza è un fenomeno molto insidioso!

Fattore ambientale

Le condizioni meteo sono importanti quasi come nel volo!

Molto semplicemente si dovrà ricordare che un’area di alta pressione (A) comprime l’umidità verso il basso, quindi il cielo sarà azzurro o con poche nuvole, ma in pianura si potranno trovare nebbia e strade umide, specialmente al mattino; con la nebbia assicuratevi la visibilità (altrimenti fermatevi) ed aspettatevi strade con “umidità continua”, ma anche “umidità a tratti” altrettanto insidiosa.
Infatti, nelle giornate con alta pressione, il sole, con il passare delle ore, asciugherà le strade esposte, invitando ad una guida “distratta” o sportiva, ma, entrando in un tratto di strada (o una curva!) “non riscaldata” dal sole, dietro una collina, in una gola, in un bosco, improvvisamente ci troveremo su una strada o in una curva con fondo viscido.

Con la bassa pressione (B) ci saranno, invece, nuvole e precipitazioni, che sarà meglio prevedere per l’abbigliamento e la sicurezza di guida.

In primavera, soprattutto nei giorni festivi, molte zone turistiche richiamano visitatori che non conoscono le strade: molti guidano in modo insicuro facendo anche assurde ed improvvise manovre a rischio e per scattare qualche foto panoramica si fermano disinvoltamente con auto, suv e camper anche dietro le curve coperte, oppure aprono la portiere senza guardare chi sopraggiunge.

Sulle strade preferite dai motociclisti, “alcuni” in senso contrario possono superare la linea bianca, per errori di guida, perfino nelle curve cieche: prevedeteli ed aumentate la riserva di sicurezza.

La maggior parte dei piloti che frequentano gli autodromi guidano su strada con molta prudenza.

Considerazioni

L’euforia primaverile non deve far dimenticare i fattori sopra elencati e l’idea confortante di avere di fronte la primavera, l’estate, l’autunno e anche l’inverno, per conoscere la moto, viaggiando sulle strade più belle d’Italia o all’estero, aiuterà a ruotare il polso con “entusiasmo cosciente”.

La passione per la guida sportiva, che in molti abbiamo, potrà essere “coltivata” (e non sfogata!) al momento opportuno e nel posto opportuno: un autodromo con una adeguata “riserva di sicurezza“.

Quando l’esuberanza supera il buon senso, aumenta in modo “esponenziale” anche il rischio di passare la bella stagione dal meccanico o dal carrozziere (se va bene!).

L’abbigliamento deve essere comodo ed al tempo stesso proteggere dal freddo e da eventuali cadute: è consigliabile un abbigliamento invernale con protezioni (paraschiena o meglio un airbag) oppure la tuta di pelle con guanti e calzature adeguate.

Sconsigliate le tute con accentuate gobbe aerodinamiche, per il rischio di iper-estensione della testa in caso di caduta.

La tuta impermeabile ripara sia dall’acqua che dal freddo, quindi conviene averla dietro.

Anche un gilet catarifrangente è necessario, sia in caso di fermate, sia per essere visti dagli altri in condizioni di scarsa visibilità.

Fisiologia

Un utile accorgimento (sia per combattere il caldo che il freddo) è quello di assicurarsi una buona idratazione assumendo molti liquidi, non alcolici.

Durante le soste di un viaggio, per contrastare il freddo, sono consigliabili bevande a temperatura ambiente o calde (acqua, tè, tisane, camomilla, orzo, caffè) mentre, per contrastare il caldo, sono consigliabili bevande non fredde ma a temperatura ambiente (acqua, tè, spremute).

Per mantenere costante, intorno ai 37°, la temperatura degli organi interni, che non gradiscono sbalzi di temperatura, il cervello comanda automaticamente le seguenti reazioni: quando è freddo, per non disperdere calore, una vasocostrizione cutanea mentre quando è caldo, per disperdere calore, una vasodilatazione cutanea ed un aumento della sudorazione.
Se nell’organismo ci sono abbondanti liquidi queste reazioni fisiologiche riescono meglio.

D’altronde anche la moto richiede che tutti i liquidi siano al livello consigliato!

L’alcoolemia massima tollerata dal codice della strada varia da 0 grammi per litro di sangue (per chi ha meno di 21 anni, per chi ha conseguito la patente da meno di 3 anni e per i guidatori professionali di bus, camion, ecc.) ad un massimo di 0, 5 g/ litro (per gli altri utenti).

In una persona di 60-70 kg questo livello può essere raggiunto, indicativamente, con due bicchierini di superalcolici, 2 bicchieri di vino, una birra grande, soprattutto se a digiuno.

L’alcool, oltre ad influire negativamente sulle capacità tecniche di guida e dare una eccessiva sicurezza con alterata “percezione del rischio”, determina anche una ingannevole sensazione di caldo ed una vasodilatazione cutanea che aumenta la dispersione di calore dell’organismo con inevitabile raffreddamento degli organi interni fino a facilitare, se la temperatura esterna è molto bassa, una pericolosa ipotermia.

In montagna i cani San Bernardo, anni fa quando non erano laureati in Medicina, trasportavano al collo dei contenitori con la grappa per rianimare gli sciatori colti dal freddo.

Oggi anche gli amici quadrupedi (laureati e non) sanno che per contrastare il freddo, occorrono bevande analcoliche, soprattutto se poi si dovrà guidare!

Accessori necessari viaggiando in moto

Un giacchetto catarifrangente ed un kit di primo soccorso, provvisto anche di stick o salviette di ammoniaca, un antistaminico o un cortisonico, per le punture di insetti.
I soggetti con predisposizione allergica alle punture di insetti dovrebbero portarsi anche un iniettore di adrenalina che è il farmaco di elezione per prevenire lo shock anafilattico.

Sempre importante annotarsi il numero unico di emergenza del paese in cui siamo (in Italia 118, nel resto d’Europa 112, in USA 911).

Il kit di utensili in dotazione con la moto per riparazioni di emergenza (si potrà aggiungere una torcia elettrica, del nastro americano, del filo di ferro, il fast, alcune paia di guanti in lattice).

Anche in auto alcuni accessori aggiuntivi possono essere utili e, dato che c’è spazio, si potrà portare una “borsa di emergenza” contenente: un kit di primo soccorso (con i numeri di emergenza del paese in cui siamo), un kit di utensili (per sostituzione di ruote o altro) con l’aggiunta di una torcia elettrica, un paio di guanti di pelle e dei guanti in lattice utili in caso di forature o altro.
Consigliabile avere anche un abbigliamento invernale (un piumino con calzature pesanti: in caso di avaria, per montare catene o in caso di soste prolungate con basse temperature), un ombrello (per vari interventi fuori dal veicolo ed in caso di soccorso ad altri).

Nella società, sia gli ottimisti che i pessimisti hanno un ruolo.
L’ottimista inventa l’aereo, il pessimista il paracadute.
George Bernard Shaw
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