Convegno Nazionale “La Lama Che Uccide. E’ Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?”

di Davide Barin

Oggi, 29 giugno 2008, presso il teatro Ristori a Cividale del Friuli (Udine) si è tenuto il convegno nazionale La Lama Che Uccide. E’ Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?, organizzato dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato – sezione di Udine – in occasione del 2° Motoraduno Nazionale Doppiavela.

E’ una giornata terribilmente calda, il termometro sul computer dell’auto segna 27° C anche se sono solo le 7.00 del mattino; ci aspettano 200 km e la barriera di Mestre da passare entro un orario decente.

Tutto fila liscio, c’è il tempo per un caffè ed un cornetto. La piazza di Cividale è ancora vuota, un signore anziano si ferma con la bici al bar ed accenna un saluto. Poco dopo esce con un “bianchetto” e io penso al caffè che ho appena bevuto.

Fuori dal teatro si riconoscono alcune delle solite temerarie facce che s’incontrano oramai in giro per tutta l’Italia quando c’é questo tipo di convegni; si leggono sulle loro facce la passione, la voglia di trasmettere agli altri le loro esperienze, la necessità di far capire che qualcosa si può e si deve fare per fermare questa strage.

  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - Premiazione Alunni Scuole Medie
  • Si inizia con la premiazione di alcuni alunni delle scuole medie che hanno eseguito dei disegni sul tema sicurezza stradale: i primi tre posti vanno a delle ragazze.

La relazione viene aperta con i ringraziamenti da parte del Questore di Udine.
Non si tratta del solito messaggio istituzionale asettico e di rito, si capisce che quello che sta dicendo lo coinvolge emotivamente. Punta il dito sull’educazione dei giovani e sulla visibilità che i media devono dare a questo allarme sociale che devasta ogni settimana la serenità di decine di famiglie.

  • Paolo di Domenico è un poliziotto, in moto ci va per passione oltre che per lavoro. A quanto si sente dire è anche un gran manico.
    Insiste sulla necessità di far conoscere la pista ai giovani. La pista come luogo sicuro dove poter provare le prestazioni della propria moto e dove poter capire quali siano i nostri limiti.
    Insiste sul fatto che bisogna dare la possibilità a tutti di provare almeno una volta nella vita “i cordoli”.

  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - Paolo di Domenico
L’esperienza del circuito renderebbe l’utente della strada più consapevole e più sano.Paolo di Domenico
  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - dott. Marco Guidarini, presidente di AMI
  • Il dott. Marco Guidarini è il presidente dell’Associazione Motociclisti Incolumi Onlus (AMI), medico traumatologo ed istruttore di guida.
    Si sofferma sulla necessità di adottare un metodo di azione che migliori quelle che sono le strategie atte a garantire la sicurezza dell’utente della strada. E’ necessario, dice, distinguere tra causa di incidente e causa di lesione. Esponendo un quotidiano locale, fa notare il seguente titolo Automobilista muore per un colpo di sonno.
Non è il colpo di sonno ad aver ammazzato questo automobilista, ma un palo quadrato messo nello svincolo di una superstrada.dott. Marco Guidarini

Ecco qual è la differenza tra causa di incidente, il sonno, e la causa di lesione, il palo. Se i nostri amministratori non arrivano a capire queste cose, continueremo ad assistere ad incidenti di questo genere.

  • Il Prof. Paolo Pascolo, docente presso l’Università di Udine, fa parte dello European Enchanced Vehicle-Safety Committee. La sua relazione verte sulla necessità di adottare una guida attenta e consapevole; ci fa comprendere, per mezzo di dimostrazioni e dati, quanto importante sia l’attenzione durante la guida e quanto questa incida sui tempi di reazione in caso di pericolo.
  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - Prof. Paolo Pascolo

Ci dimostra infine che, come un atleta è in grado di migliorare le proprie prestazioni per mezzo dell’allenamento, così l’utente della strada può ridurre notevolmente i tempi di reazione grazie ad un allenamento specifico, soprattutto alla preparazione ad un evento inatteso.

  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - dott. Giordano Biserni
  • Il dott. Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS, punta il dito ancora una volta sull’elemento velocità.
    Snocciola alcuni dati allarmanti: nel weekend tra il 20 ed il 22 giugno 2008 le vittime tra i motociclisti sono state 23, durante il weekend prima 19. Sono vere e proprie cifre di guerra.
    Quello che manca di più è il ruolo formativo,
L’utente della strada non è preparato alla conduzione consapevole del mezzo.dott. Giordani Biserni

Diamo ai nostri figli mezzi sempre più potenti e performanti, senza che essi abbiano la capacità di condurli in piena sicurezza e nel pieno rispetto delle regole.
Lo Stato Italiano, inoltre, investe per la sicurezza stradale 1€ a cittadino, quando i restanti paesi europei ne investono di media 10.

  • Il Prof. Claudio Melchior, del Dipartimento Economia e Società dell’Università di Bologna, presenta una relazione dove vengono riportati i dati allucinanti di quanto costano alla società gli incidenti stradali.
    Con una media di 16 morti al giorno, abbiamo un costo sociale di circa 35 miliardi di euro. I dati però – riferisce il professore – sono fortemente sottostimati in quanto non si tiene in considerazione la formazione dell’individuo ed il danno correlato che si crea al nucleo famigliare, lavorativo ed affettivo del deceduto.
  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - Prof. Claudio Melchior

Dal 2000 al 2006 Il numero degli incidenti è in salita, ma il numero di decessi ad essi correlati è in discesa, indice che si spiega forse nell’adozione di sempre maggiori sistemi di sicurezza (airbag, ASP, …).
Simili dati dovrebbero generare un vero e proprio allarme sociale, i giornalisti dovrebbero preoccuparsi di dare più visibilità a questi eventi, dovrebbero portare su un piano diverso un messaggio che periodicamente viene rilasciato come un normale bollettino meteorologico.

  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - Prof. Andrea Simone
  • Il Prof. Andrea Simone, ordinario dell’Università di Bologna Ufficio Strade, riporta l’attenzione sul popolo delle due ruote, l’unico a vedere le statistiche dei decessi legati agli incidenti in continuo aumento, e non solo in Italia; questo è in totale controtendenza con quanto avviene per gli altri utenti della strada.
Il motociclista va considerato utente debole.Prof. Andrea Simone

Lamenta, inoltre, la totale mancanza di dati adeguati per stilare le giuste statistiche che possano dare la possibilità agli operatori di settore di individuare le strategie più idonee al fine di evitare questa ecatombe.
Presenta, infine, la prima stampa del manuale Una Guida per Chi Progetta e Costruisce Infrastrutture realizzata con la collaborazione di AMI.

Il Dott. Vincenzo Amato, Direttore Commerciale della Volkmann e Rossbach, azienda produttrice di barriere stradali, sottolinea la necessità di adottare una normativa che tuteli l’utente su due ruote dalle lesioni provocate dalle barriere stradali. Alcune amministrazioni hanno preso l’iniziativa di propria spontanea volontà ed hanno installato delle barriere salva motociclisti da noi prodotte, spiega il Dr. Amato.

Se qualcuno ha del buon senso, davanti alla possibilità di salvare delle vite umane non ci si può fermare solo per dei cavilli burocratici.dott. Vincenzo Amato
  • AMI al Convegno 'La Lama Che Uccide. E' Possibile Rendere Sicure le Nostre Strade?' - Cividale del Friuli (UD) 29 Giugno 2008 - dott. Riccardo Matesic
  • Il Dott. Riccardo Matesic è molto conosciuto per le sue storiche battaglie in nome e per conto della sicurezza dei motociclisti. Istruttore di guida e giornalista della rivista Dueruote, proprio nel numero di Luglio ha pubblicato un’inchiesta su come vengono reinvestiti i proventi delle contravvenzioni.
    Da anni segue le associazioni e le supporta nelle loro battaglie cercando di dare la massima visibilità sia nella rivista sulla quale scrive sia nel sito di motonline.com.

La nostra rivista ha sempre ritenuto utile questa parentesi informativa , da prima accolta con titubanza. Ora sono invitato e stimolato continuamente a scrivere sul problema sicurezza stradale – spiega Matesich – Sarebbe utile che tutti noi giornalisti del settore ci unissimo affinchè se ne parlasse di più e si diffondesse una maggiore consapevolezza di quali siano i pericoli ai quali va in contro un motociclista, non come un tabù da non affrontare per scaramanzia o per timore che porti male parlarne o che allontani i lettori”

Gli organi di stampa hanno una grande responsabilità ed anche grandi possibilità di diffondere messaggi che possano radicare nell’utente delle due ruote un comportamento corretto e cosciente.Dott. Riccardo Matesic
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