18 settembre 2025 – Il Misano World Circuit Marco Simoncelli, teatro di velocità e adrenalina, si è trasformato in un luogo di riflessione e impegno civile.
Il corso di formazione per giornalisti sulla sicurezza stradale dei motociclisti, promosso dall’Associazione Motociclisti Incolumi (AMI), ha riunito giornalisti e appassionati per affrontare un tema troppo spesso relegato ai margini dell’informazione: la prevenzione degli incidenti.

Moderato dalla giornalista e scrittrice Giovanna Guiso, l’incontro ha lanciato un messaggio chiaro: il modo in cui raccontiamo la strada può fare la differenza tra vita e morte. I giornalisti non sono semplici osservatori: sono costruttori di cultura e hanno il potere di trasformare statistiche fredde in storie che mobilitano coscienze. Una comunicazione responsabile non si limita a riportare i fatti, ma li interpreta, li contestualizza e li mette al servizio della collettività.
Non basta informare. Bisogna educare, coinvolgere, agire.
Perché ogni articolo, ogni servizio, ogni post può diventare uno strumento di prevenzione. E ogni silenzio, una complicità involontaria.
Gli autorevoli interventi
Tecnologia e responsabilità: l’impegno del Misano World Circuit
Andrea Albani – Managing director Misano World Circuit, vice presidente Motor Valley, ha illustrato gli interventi strutturali realizzati per elevare gli standard di sicurezza: asfalti ad alta aderenza, barriere a dissipazione controllata, sistemi di rilevamento in tempo reale degli incidenti. «Siamo orgogliosi di ospitare iniziative come questa – ha dichiarato – perché crediamo nel valore della cultura della sicurezza e nel suo potere trasformativo». Il circuito si conferma non solo come palcoscenico per le competizioni, ma come laboratorio avanzato per soluzioni applicabili alla mobilità quotidiana.

La pista insegna: innovazione testata in gara, applicata su strada
Franco Uncini – Campione del mondo 1982 classe 500cc, delegato IRTA per la sicurezza dei piloti per 20 anni, FIM Safety Officer per l’omologazione dei circuiti negli ultimi 10 anni, ha ricordato come caschi, tute, airbag e vernici omologate siano nati in pista per poi approdare alla strada. «Le gare sono un laboratorio tecnico. Le prestazioni estreme ci permettono di testare i limiti e generare dati preziosi per la sicurezza stradale. Ora serve il coraggio delle istituzioni per adottare ciò che già funziona».


Incidenti stradali: serve un metodo scientifico
Marco Guidarini – Medico traumatologo, presidente AMI, pilota Campionato Italiano Velocità Classic, ha lanciato un appello: «Nel 2024 abbiamo superato le 3.000 vittime. È inaccettabile che la sicurezza stradale non adotti un approccio scientifico come l’aeronautica o la medicina. Propongo un nuovo metodo per analizzare cause e lesioni, perché dietro ogni numero c’è una vita che poteva essere salvata».

Responsabilità in pista: la legge parla chiaro
Diego Pensalfini – Avvocato del Foro di Rimini, pilota e Campione Italiano Velocità Classic 2023, membro direttivo AMI, ha chiarito che durante le prove libere su pista si applicano i principi del Codice della strada. La Cassazione distingue tra attività agonistica e circolazione turistica: prudenza, moderazione e rispetto delle distanze non sono opzionali. E in caso di sinistro, le responsabilità penali sono reali.

Pavimentazioni e sicurezza: l’ingegneria al servizio della vita
Maurizio Crispino – Ingegnere, docente al Politecnico di Milano, ha denunciato le lacune normative che penalizzano motociclisti e ciclisti. Ha presentato studi e soluzioni concrete per migliorare le infrastrutture, con esempi virtuosi applicati a Misano e Monza. La sicurezza stradale ha bisogno di ingegneria, non solo di buone intenzioni.

Vernici antislip: efficaci, ma ignorate
Silvia Bartoletti – Key Account Samoline, Export Manager Colorificio Sammarinese, ha raccontato come le vernici antiscivolo, testate in pista, possano migliorare la sicurezza urbana. Ma il loro costo ne limita la diffusione. Un paradosso: abbiamo soluzioni che funzionano, ma i gestori delle strade non le adottano.

Protezione integrale: il corpo merita di più
Gordon Casteller – media & communications executive Alpinestars, ha sottolineato che il casco è solo l’inizio. Airbag indossabili, tessuti anti-abrasione e dispositivi certificati offrono una protezione completa. Ma senza cultura e informazione, restano strumenti inutilizzati.


Elettronica e sicurezza attiva: il futuro è già in pista
Carlo Linetti – Ingegnere, vice presidente COBO Group, presidente Rotary Club mondiale motociclisti, ha mostrato come l’elettronica, dai sistemi ABS agli airbag, stia rivoluzionando la sicurezza attiva. Le competizioni sono il banco di prova ideale: ciò che funziona in gara può salvare vite su strada.

Ducati: vent’anni di innovazione responsabile
Giulio Fabbri – Giornalista, Direttore Comunicazione Prodotto e Responsabile Marketing e Comunicazione Ducati, ha raccontato l’evoluzione tecnologica di Ducati, dove ogni innovazione nasce dalla pista e arriva alla strada. La sicurezza non è un freno alla performance, ma il suo alleato più potente.

Traumi facciali: il casco giusto fa la differenza
Giorgio Novelli – dirigente medico Chirurgia Maxillo-Facciale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, professore associato Università degli Studi Milano Bicocca, ha presentato uno studio su oltre 1900 traumi motociclistici: il 19% coinvolge il volto. I caschi jet raddoppiano il rischio di lesioni gravi rispetto agli integrali. Una scelta consapevole può ridurre danni, costi e mortalità.

Barriere intelligenti: protezione che evolve
Filippo Leone – Ingegnere, responsabile ufficio tecnico sicurezza stradale Margaritelli, Brand Road Safety, Perugia, ha illustrato l’evoluzione delle barriere Margaritelli: dal MotoRail al RiderPro, sistemi ad assorbimento d’energia nati per proteggere i motociclisti. La tecnologia c’è, serve volontà politica per adottarla.

Protesi e reinserimento: tornare in sella è possibile
Massimo Improta – Ingegnere, responsabile eettore Linee e Ausili Centro Protesi INAIL di Budrio (Bologna), ha spiegato il lavoro del Centro Protesi INAIL di Budrio: protesi personalizzate, veicoli adattati, percorsi riabilitativi. Un approccio multidisciplinare che trasforma il trauma in rinascita.

Inclusione e autonomia: la storia di Gilberto Gatti
Gilberto Gatti – Primo motociclista amputato con patente A speciale, ha raccontato la sua storia e dimostrato che tornare in sella è possibile. La sua esperienza ha cambiato la normativa italiana e aperto la strada a tanti altri.
Informazione e responsabilità: il ruolo dei media
Federico Porrozzi – direttore di Motosprint e In Moto, ha ribadito che il giornalismo ha il dovere di promuovere un motociclismo consapevole. Basta immagini spettacolari che normalizzano il rischio. Serve una narrazione che valorizzi la sicurezza e la prevenzione.

Conclusione: la sicurezza è una scelta, non un ostacolo
Il seminario ha trasmesso un concetto fondamentale: la sicurezza non deve essere percepita come un limite alla libertà o alla passione per la moto, ma come un impegno collettivo che coinvolge tutti — piloti, tecnici, giornalisti, istituzioni e cittadini. Non si tratta di imporre regole restrittive, ma di costruire una cultura in cui proteggere sé stessi e gli altri diventa una scelta consapevole e condivisa. La sicurezza è un valore che si conquista insieme, attraverso l’informazione corretta, l’innovazione tecnica, il rispetto delle norme e la responsabilità individuale. È il punto di incontro tra competenza, passione e civiltà.
Il nostro impegno per una cultura della sicurezza
Il seminario ha rappresentato per noi, Associazione Motociclisti Incolumi, molto più di un evento: è stato un momento di confronto, di crescita e di responsabilità condivisa. Abbiamo scelto di portare il tema della sicurezza stradale nel cuore della passione motociclistica, perché crediamo che sia proprio lì — tra chi racconta e chi guida — che può nascere il cambiamento.
Ai giornalisti chiediamo di essere alleati nella diffusione di una cultura della prevenzione. Ogni parola, ogni immagine, ogni titolo può contribuire a salvare una vita. L’informazione ha il potere di orientare comportamenti, sensibilizzare istituzioni e trasformare dati in azioni concrete. Raccontare il motociclismo non significa solo celebrare la velocità, ma anche promuovere il rispetto delle regole, l’uso dei dispositivi di protezione e la consapevolezza dei rischi.
Ai motociclisti chiediamo di vivere la propria passione con responsabilità. La sicurezza non è un limite, ma una scelta che protegge e valorizza chi siamo. Ogni curva, ogni accelerazione, ogni viaggio può essere vissuto con rispetto per sé e per gli altri. La tecnologia, la formazione e l’esperienza sono strumenti preziosi: usarli significa trasformare l’adrenalina in consapevolezza.
Il nostro obiettivo è chiaro: costruire una rete di competenze, testimonianze e soluzioni che rendano la strada un luogo più sicuro per tutti. E per farlo, abbiamo bisogno di voi.
Giornalisti, motociclisti, professionisti: insieme possiamo fare la differenza!


AMI ringrazia Marzio Bondi e Roberto Motta per le fotografie, e Tommaso Angelini per l’assistenza informatica.
