Biker Fest di Lignano Sabbiadoro

di Laura Broglio
Addetto Stampa AMI
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Guard rail, segnali stradali a terra e poche protezioni sono i killer della strada.
Marco Guidarini, presidente AMI

I Cavalieri della Tavola Rotonda si sono riuniti ancora all’inseguimento di un ideale forte e imprescindibile, pronti a lottare per dei valori in cui credono fermamente, senza voltarsi indietro, fedeli al proprio Re Artù.
Ma i Cavalieri di oggi non si chiamano Lancillotto e non combattono per Ginevra e nemmeno hanno Excalibur come arma segreta.
Sono persone comuni, cavalieri di bolidi che di cavalli ne hanno oltre cento, protetti da armature colorate e talvolta bizzarre. Sono i motociclisti, quelli che, in nome della libertà e della passione per le due ruote, lottano ogni giorno per ottenere il diritto alla sicurezza alla pari degli automobilisti.

La Tavola Rotonda della Sicurezza che si è tenuta venerdì 16 maggio scorso alla Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro all’apertura del ventottesimo Biker Fest, ha visto come protagonisti Marco Guidarini (presidente dell’Associazione Motociclisti Incolumi – operanti nella lotta al guard-rail “ghigliottina” e nell’educare in pista e su strada i motociclisti tramite corsi), Moreno Persello (direttore responsabile della Editrice Custom, casa editrice friulana), i rappresentanti dell’organizzazione “DISMO – Disabili In Moto e Dimensione Sicurezza In Moto” e delle istituzioni della provincia di Udine, moderate da Daniele De Parte, presidente dell’associazione Motostaffetta Friulana che si occupa di sicurezza per le manifestazioni sportive su strada.

La Ginevra dei tempi moderni dunque si chiama Sicurezza e veste i panni delle due ruote, ma si intende estesa a tutti i militanti della strada e i “Cavalieri” dell’incontro hanno voluto mettere in evidenza che ancora molto c’è da fare per arrivare all’obiettivo della loro missione.

C’è però, anche tra tutti i convenuti alla tavola rotonda, molta consapevolezza dell’importanza della sicurezza sia da parte di chi deve garantirla sulla strada, sia di chi guida conoscendo il codice della strada e indossando le protezioni adeguate.

“Quando vediamo in prima persona un incidente, o ci viene raccontato – spiega l’assessore alle Grandi opere e alla Viabilità di Udine Franco Mattiussi – pensiamo sempre che sia stata colpa del motociclista, ma non è sempre così.
La sicurezza su strada è una responsabilità di tutti e riconosco che molte volte le istituzioni non si fanno carico di un problema così importante, o per mancanza di fondi, o semplicemente perché erroneamente fanno progetti solo per gli automobilisti. Per forza di cose poi il “fardello” passa in mano al volontariato, che però non può o non deve sostituirsi agli enti preposti”.

Dopo il saluto del Sindaco di Lignano Luca Fanotto, che si è dovuto subito spostare nell’area del raduno per prepararsi all’inaugurazione ufficiale dell’evento, è intervenuto il Consigliere Regionale ai Lavori Pubblici ed Edilizia, Enio Agnola, per il quale “la miglior forma di civiltà è la tutela della persona” è il messaggio che ha voluto lasciare a tutti i presenti, un gruppo eterogeneo di volontari della Protezione Civile e i ragazzi dell’Istituto Tecnico della zona.

A far male o a provocare gravi danni fisici in un incidente non è mai la velocità, ma gli ostacoli fissi presenti sulle nostre strade.

E’ questo soprattutto il “vessillo” alzato dai Cavalieri delle due ruote, rappresentati all’incontro dell’AMI (Associazione Motociclisti Incolumi, ndr) e soprattutto dal fondamentale presidente Marco Guidarini, il Re Artù di questa tavola rotonda a due ruote.

La prevenzione in Italia è trascurata, basti pensare che ogni anno le due ruote segnano 1500 vittime, senza contare gli invalidi permanenti, e non importa quanto si dica che si sono organizzate molte giornate dedicate alla sicurezza o che si cerchi di sensibilizzare gli utenti della strada.

Questa non è la “terapia” adeguata e sufficiente” spiega Guidarini.
E non a caso parla di terapia, visto che è prima di tutto medico traumatologo e che di conseguenze di incidenti ne ha viste tante e che anche per la sua passione per le moto sin da bambino ha voluto fondare l’associazione.
Fondamentale è prevenire.

Possibile che nel 2014, con tutti i materiali tecnologici che riempiono il mercato ogni giorno, le nostre strade siano ancora costellate di ostacoli come i lampioni o peggio ancora i segnali?
Se ci pensate bene è assurdo che un segnale di pericolo generico, sia esso stesso fonte di pericolo.
Se ci si schianta a 40 km orari contro il palo di un segnale con una moto, non c’è possibilità di raccontarlo.

Testimone graziato, come lui stesso si definisce, è invece Massimo Valle, 38 anni, che, con ancora un filo di commozione nella voce, ha raccontato di quando a 21 anni perse la gamba e il braccio sinistri in un incidente.

La gamba rimase incastrata tra la macchina e la moto e furono costretti all’amputazione, mentre per quanto riguarda il braccio ci pensò il guard-rail, lo ritrovarono 110 metri dal mio corpo.

Un racconto da brividi, peggio di tutti i video shock che sono stati proiettati durante la conferenza, che però purtroppo è molto più reale di quel che si possa mai pensare, perché purtroppo si ha la tendenza a pensare che non possa succedere a noi.

Lottano contro il guard-rail “ghigliottina” infatti i soci dell’AMI, guard-rail progettati solo per le auto perché rimangano in carreggiata e non per i motociclisti.
Fanno azione di pressing sulle istituzioni e di sensibilizzazione per l’installazione di coperture a prova di urto e sull’uso di protezioni adeguate anche per i piccoli spostamenti.
Guidarini tra tutti ha però oggi, con queste azioni, un obiettivo più ambizioso, 25000 vite a livello europeo da salvare.
A piccoli passi, iniziando anche da Una Guida per chi Guida, il manuale scritto da lui dopo anni di ricerche e approfondimenti (acquistabile anche on line su questo sitoal prezzo di 25€ comprensivo di iscrizione di un anno all’AMI, ndr) a cui tiene davvero molto.

Voglio far passare delle idee differenti che possano cambiare il modo di vivere la strada. Una delle principali qualità di un pilota è essere consapevoli…per questo i piloti hanno paura al di fuori della pista!
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